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14/05/2016

Dal violino di Sonig un canto primaverile, uno svettante poema della giovinezza

"Dal violino di Sonig un canto primaverile. (...) La violinista, smentendo il suo stesso phisique esile e delicato, ha fatto del concerto mendelssohniano uno svettante poema della giovinezza. La densità del suono, infallibilmente controllato, la morbidezza dell'arcata, la straordinaria freschezza primaverile del fraseggio (...), fino ai due fuori programma paganiniani, concessi a furor di popolo, affrontati con foga e lucidità."


Gianni Gori - IL PICCOLO